Psicologia della vita quotidiana, ovvero che cosa ci muove e ci
orienta in ciò che facciamo tutti i giorni, nelle scelte, piccole e grandi,
della nostra vita. Sarà questo il filo conduttore della nuova rubrica che
inauguriamo oggi. A ben guardare, in
ogni momento della nostra quotidianità scegliamo, spesso in maniera
implicita, inconsapevole. Da quando apriamo gli occhi, al suono della sveglia,
a quando ci assopiamo, magari a sera tarda nel nostro letto, la vita è scandita
da scelte. Aprire gli occhi vuol dire già scegliere: mi concedo ancora due
minuti tra le coperte o salto subito in piedi, pronto a partire aggredendo la
mia giornata… E’ una micro-scelta, un’inezia, che però già dice qualcosa di noi, del nostro “stile”, di come affrontiamo
le nostre difficolta, o abbracciamo le occasioni che ci si presentano, o,
ancora, ci trattiamo, noi e il tempo che abbiamo a disposizione. E,
indirettamente, ci dà informazioni sul nostro mondo, quello che ci siamo
costruiti o che gli altri ci hanno costruito attorno: il “tono” della giornata
che ci aspetta, il piacere che traiamo e sappiamo trarre dalla vita che abbiamo
scelto di fare, le persone di cui ci siamo circondati e che sentiamo di avere a
fianco. Insomma, tutto parla di noi e nulla è emotivamente “neutro”.
Nella rubrica che oggi inauguriamo
cercheremo di osservare più da vicino questo aspetto sotterraneo, silente, che
non ha forma, ma dà forma al nostro vivere e ne plasma il fluire, armonioso o
burrascoso, lineare o increspato, in una direzione anziché nell’altra.
Cercheremo cioè di capire, in modo molto discorsivo, semplice, “quotidiano”,
appunto, che cosa ci orienta nel mondo
e proveremo a darci degli strumenti per padroneggiarlo meglio. Vedremo insieme,
a partire sin dalle prime righe, che la partita del benessere si gioca
anzitutto a livello emotivo, ossia sul piano di ciò che proviamo, ed è lì che
verterà il nostro discorso. Staremo il più possibile lontano dagli specialismi,
dalla “clinica”, dal gergo psicologico, per avvicinarci all’esperienza comune,
alle domande di tutti e di ciascuno. Non tanto per dare risposte, che possono
essere solo individuali, ma per orientarci meglio ed evitare di andare a zonzo
attorno a tematiche difficili da affrontare. Un modo semplice e diretto che non
sia (ce lo auguriamo!) banale.
Quanto credo in ciò che faccio?
Che cosa mi rende così condizionabile? Che cosa è fondamentale che io trasmetta
a mio figlio? Perché non provo più ciò che mi ha portato a sposare mia moglie?
Che cosa è successo tra me e mamma che oggi rende difficile qualsiasi contatto?
Perché nessuno ascolta ciò che dico?... Sarà questo il tenore delle nostre
domande. Non daremo risposte – si diceva – perché ogni storia è a sé e “nessuno
può decidere per nessun altro”, come amava ricordare Foucault, ma cercheremo di
rendere affrontabili le domande stesse.
Visto che sarò io a condurvi in
questo percorso, anzitutto mi presento. Sono psicologo e psicoterapeuta,
laureato in Psicologia Generale e Sperimentale presso l’Università degli Studi
di Padova e specializzato in Psicoterapia Cognitiva presso il Centro Terapia
Cognitiva di Como. Ho conseguito specializzazioni in corsi annuali sulle Nuove
Dipendenze e il Gioco d’azzardo patologico presso l’Università dell’Insubria di
Varese. Contemporaneamente ho approfondito alcune tematiche filosofiche e
scientifiche attraverso i corsi di specializzazione della Scuola di Filosofia
“Praxis”, a Forlì. Sono presidente dell’associazione “Frammenti di Filosofia”
di Lecco e socio fondatore dell’associazione di filosofia e cultura “Mechrì” di
Milano, il cui direttore scientifico è il filosofo Carlo Sini. Attualmente mi
occupo di psicoterapia individuale e di coppia presso il Centro di Psicologia
Integrata Lecco che ho fondato con un’equipe di specialisti della salute
mentale.
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