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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI...

Fine giugno, tempo di esami: le prove di scuola media, la maturità… “ Gli esami non finiscono mai ” – è il titolo dell’ultima commedia scritta da Eduardo De Filippo. Ed in effetti è così: gli esami non finiscono mai, e i primi esami, quelli attraverso cui si iniziano a muovere i passi decisivi verso l’età adulta, sono proprio quelli scolastici: l’esame di terza media e la maturità. Si tratta di prove molto diverse tra loro, in rapporto alle differenti età in cui ci si trova ad affrontarle, ma accomunate dall’identica natura: è in gioco un giudizio sulle proprie capacità e competenze acquisite . E con il giudizio entrano inevitabilmente in gioco componenti emotive molto forti. Su tutte la paura: paura di fallire, di non essere all’altezza, di deludere le aspettative delle persone più care. Ma anche paura di non reggere la propria stessa paura , ossia di andare in cortocircuito, di bloccarsi, di non riuscire nemmeno ad esprimersi, e quindi di deludere anche sé stessi, oltre che g

L'USO DELLA FORZA NELLE RELAZIONI

Nell’ultimo intervento abbiamo in qualche misura “sdoganato” la rabbia , emozione tanto vituperata soprattutto per il suo ruolo perturbante nelle relazioni. Accanto al suo potere distruttivo (se espressa in modo esplosivo e “subita” nella sua dirompenza) ne abbiamo infatti apprezzato anche la “forza amica” nel rendere evidenti e portare avanti le istanze personali di chi la sperimenta. Abbiamo cioè valutato anche il ruolo di “alleata” della rabbia nel fornire l’energia necessaria per affrontare le condizioni che non producono benessere. Oggi sdoganiamo un altro aspetto che inevitabilmente entra in gioco nelle relazioni e che spesso viene guardato con diffidenza e sospetto: l’uso della forza . Cerchiamo cioè di osservare fino a che punto sia legittimo esercitare la forza, in una   relazione o in un rapporto di coppia, e dove è invece opportuno lasciare spazio a strumenti meno conflittuali. Prendiamo avvio da una distinzione importante: forza non è sinonimo di violenza, tutt’al

SANTA RABBIA (...DA MANEGGIARE CON CURA)

Oggi parliamo di un’emozione tanto vituperata e osteggiata dal senso comune da risultare quasi bandita dalla possibilità di essere legittimata e quindi espressa : la rabbia . Ricollegandoci a quanto detto nello scorso intervento possiamo osservare che se l’accondiscendenza non viene quasi mai riconosciuta nei suoi possibili effetti nefasti sul benessere personale e nelle relazioni, allo stesso modo la rabbia viene indicata quasi esclusivamente come fattore perturbante e nocivo tanto nella sfera individuale che in quella sociale. Ed in effetti la rabbia porta scompiglio - come negarlo? - ma come tutte le istanze emotive fortemente perturbanti manda anzitutto un segnale : un certo equilibrio (piccolo o grande che sia) si è rotto; in seconda battuta mette a disposizione l’energia necessaria per trovare un nuovo punto di sintesi che produca maggior benessere. A ben guardare, nessuna emozione come la rabbia “lavora” per il benessere individuale . Esprime, infatti, un’insofferenza